Il dr Ida P. Rolf nel suo testo fondamentale parla di cicatrici ed emerge con chiarezza il perché, per tutte le cicatrici, valga la pena verificare e risolvere gli impatti strutturali che hanno. Non importa che siano piccole o vecchie o che “me ne sono dimenticato”, molto spesso stanno continuando ad agire nel corpo e ne stanno modificando l’equilibrio.

“Le fasce superficiali sono molto elastiche, grazie all’intreccio delle fibre. È chiaro che il tono di tale tessuto è un fattore essenziale per il benessere, ma può alterarsi in molti modi: il danno provocato da un incidente o una operazione chirurgica è spesso determinante poiché, a mano a mano che guarisce, il tessuto fasciale tende ad addensarsi e ad accorciarsi, come è possibile constatare osservando cicatrici vecchie e nuove. Come si po’ vedere, il reticolato delle fasce si collega e comunica per tutto il corpo: le zone ispessite trasmettono la tensione in molte direzioni e fanno sentire la loro influenza in punti lontani, proprio come tirando il filo di un maglione, lo si deforma completamente.”

Una piccola distorsione nel tessuto fasciale si propaga in ogni punto del tessuto fasciale.

ScarWork reintegra la cicatrice nel tessuto fasciale rendendolo nuovamente omogeneo. Sharon Wheeler, la creatrice del metodo, rende merito a Ida Rolf per averle fornito i principi di lavoro che sono gli stessi del metodo Rolf d’Integrazione Strutturale tuttavia il tocco e le tecniche di ScarWork si allontanano molto da queste.

Il tocco è leggero, rapido. Lavorare con il tessuto cicatriziale è come parlare una lingua diversa nel mondo fasciale.

E’ possibile contattare un operatore ScarWork per verificare le proprie cicatrici.